Si dice Manduria e si legge Primitivo perché non si può non parlare di questa area senza citare il blasonato vitigno pugliese. Lo sanno bene i Produttori di Manduria, che si definiscono i “maestri del Primitivo”. Si tratta di una cooperativa che nasce nel 1932 con l’intento di riunire tutti i produttori pugliesi che amano questa uva e la sua terra d’origine. Un disegno che venne progettato dalle menti di un gruppo di vignaioli-artigiani con l’obbiettivo di contribuire all’affermazione del più grande vitigno pugliese, che fino agli anni ’90 era destinato principalmente ad arricchire i rossi italiani e francesi. Oggi possiamo definirla una realtà modello perché rappresenta Manduria e il suo Primitivo in tutto il mondo. Al suo interno si contano 400 soci viticoltori sparsi in 900 ettari, rappresentati dal presidente Fulvio Filo Schiavoni. La tenuta ospita anche il “Museo della civiltà del vino” che ripercorre l’antica tradizione del territorio attraverso le vecchie macchina agricole e gli utensili che si utilizzavano in vigna.
Le viti vengono allevate per la maggior parte a cordone speronato e una più piccola parte ad alberello, secondo le storiche tradizioni della zona. Le operazioni in cantina sono seguite molto attentamente per dar luce ad espressioni di grande carattere. All’interno di questa cerchia di produttori si conta un alto numero di artigiani con grande esperienza che, oltre a produrre secondo le vecchie filosofie di pensiero, consigliano e aiutano i produttori emergenti. Dall’altro lato vive la modernità, grazie agli aiuti, agli studi e alle ricerche fornite dall’Università di Bari. Insomma un progetto del quale difficilmente non ci si può affezionare e che mostra il lato più vero e sincero della Puglia.
I vini di Produttori di Manduria si distinguono per la loro ricchezza espressiva, per il calore mediterraneo e per quella pregevole morbidezza setosa. Vengono prodotte una grande quantità di etichette, dai bianchi a base di Fiano e Chardonnay, ai grandi rossi, ottenuti da Primitivo, Negroamaro o Malvasia Nera. Insomma vini che parlano della Puglia e della sua più profonda essenza.